Di per sé le crisi non sono una novità per il turismo svizzero. E dunque nemmeno per la promozione turistica come la fa ST da oltre 100 anni. Il turismo ha quindi dimostrato di essere resistente alle crisi. Crisi economiche, fluttuazioni valutarie, disastri naturali o addirittura guerre: questi eventi globali si ripercuotono sempre anche sul turismo svizzero. E non importa di che cosa si tratti, Seconda Guerra Mondiale, crisi petrolifera, debolezza dell’euro o eruzioni vulcaniche, il turismo come settore di esportazione è sempre direttamente colpito. E la promozione turistica deve sempre farci i conti.

Da «una dopo l’altra» a «tutte insieme»

Negli ultimi 100 e più anni, per lo meno, le crisi si sono sempre presentate una dopo l’altra. Il settore e il marketing potevano di volta in volta concentrarsi su una difficoltà, su un ostacolo, su un evento globale e sviluppare strategie per reagirvi. Ma al più tardi dalla pandemia di coronavirus i tempi sono cambiati: le crisi non si succedono più l’una all’altra, bensì colpiscono tutte insieme con una forza che ne risulta moltiplicata. Pandemia, guerra in Europa, cambiamento climatico, inflazione, carenza di personale qualificato… tutto nello stesso momento. Non c’è più respiro, il settore e il marketing devono reagire e agire su più fronti e sono colpiti contemporaneamente da più sfide. Ciononostante, ancora una volta la resistenza del settore alle crisi è esemplare. Un ampio posizionamento e la diversificazione si dimostrano essere la strada giusta da percorrere.

Proprio la pandemia ha mostrato quanto sia importante il mix di mercati di ST, evidenziando la straordinaria resilienza del settore. Nel mondo la pandemia è stata appena superata e già il turismo svizzero mostra di nuovo cifre da record.

Tuttavia all’estero l’inflazione affligge molti mercati, soprattutto gli Stati Uniti, sebbene questo abbia un impatto limitato sui gruppi target di interesse per la Svizzera. Gli ospiti statunitensi sono poco sensibili ai prezzi e disposti a spendere quando vengono in Svizzera, caratteristiche su cui il marketing di ST fa leva sul posto. Negli Stati Uniti la Svizzera è presente e molto apprezzata, anche grazie a magnifiche immagini mostrate a Times Square, siano esse con Roger Federer e Trevor Noah, di regioni partner o per la campagna Città. I numeri dei pernottamenti in albergo dal mercato nordamericano confermano il successo di queste misure.

Cambiamento climatico, fenomeni atmosferici estremi, nevicate tardive, caldo anomalo in inverno, ondate di calore in estate: i nostri fornitori di servizi sanno come affrontare anche queste circostanze. Prolungando le offerte, concentrandosi su un aspetto diverso… ad esempio mostrando spontaneamente al mondo che l’inverno svizzero sulle piste si svolge comunque (Campagna invernale 2022/23), nonostante il caldo o la mancanza di neve a bassa quota, oppure puntando a dicembre su atmosfera accogliente e convivialità (Fondue Experience). O ancora prolungando la stagione autunnale o proponendo la freschezza della montagna come gradita alternativa alle bollenti temperature estive.

A combattere la carenza di personale qualificato in Svizzera sono giustamente le associazioni di categoria. In questo contesto ST fornisce il suo contributo commercializzando il turismo tutto l’anno e promuovendo la bassa stagione come periodo interessante per viaggiare (campagna autunnale). Si creano così posti di lavoro annuali e aumenta la sostenibilità a livello economico e sociale.

Diversificare è la parola d’ordine

Il settore turistico e il marketing di ST hanno capito che la parola magica è diversificare l’offerta, andando a toccare mercati e gruppi target totalmente diversi. Un ulteriore contributo alla sostenibilità.